Intervista al Campione italiano di dama internazionale Luca Lorusso Stampa


Luca Lorusso campione italiano 2009

Per gli amanti della regina dei giochi la dama internazionale o dama 100 caselle, presentiamo l’intervista testè fatta al Campione Assoluto il Maestro Luca Lorusso.

Jazztrain: Ciao Luca, ti faccio ancora i miei complimenti per la tua splendida vittoria nell’ultimo Campionato Assoluto di dama internazionale. Iniziamo questa intervista chiedendoti quando hai iniziato a giocare a dama all’italiana e chi sono stati i tuoi maestri.

Luca Lorusso: Ciao Jazz,

ho iniziato a giocare a Dama Italiana da ragazzino. E’ una storia abbastanza curiosa e ricca di coincidenze: avevo cinque anni e spesso mio padre mi faceva giocare con lui perché aveva imparato qualche nozione dal maestro Otello Affatati con il quale praticava il gioco per tenersi sveglio durante il turno di notte. Mio padre tornava a casa e mi faceva giocare per farmi stare buono visto che ero un bambino molto pestifero. Aveva trovato il modo giusto di farmi stare tranquillo ma non mi lasciava mai vincere, io mi adiravo ma questo mi ha sempre stimolato a migliorare visto che non amavo perdere! Poi durante il periodo delle scuole elementari il mio maestro di matematica usava organizzare un torneo interno che io vedevo sempre come l’obiettivo da raggiungere. Sembrava impossibile, fino a quando a casa mia venne un collega di mio padre. Si chiama Vincenzo, aveva studiato un po’ il libro di Lavizzari e, dopo avergli chiesto di giocare, mi diede qualche dritta. Nel giro di pochi mesi vinsi i miei primi tornei interscolastici e, l’anno successivo, il torneo della scuola elementare che tanto sognavo!  In quel periodo alcuni maestri del Circolo Damistico Triestino svolgevano attività damistiche cercando qualche giovane all’interno delle scuole. Fu così che conobbi il pluricampione italiano Francesco Laporta che praticamente mi ha inserito nel circuito agonistico dopo alcune belle esperienze ai giochi giovanili.

JT: Quando iniziasti a giocare a dama internazionale?

Lorusso: Fu nel 1996 che ebbi il mio primo contatto con le 100 caselle. Inizialmente non ero molto contento di questa “conversione” ma dopo poco tempo capii subito che questo era il gioco che mi avrebbe appassionato! Nel giro di qualche anno poi mi iscrissi al circolo dove il presidente era Sergio Specogna che mi ha preparato per quasi tre anni, fino a quando non sono diventato maestro. E’ stato lui indubbiamente che mi ha dato le basi e la mentalità vincente. Sotto la sua guida vinsi i miei primi titoli italiani: due Juniores, uno in 2^ Serie e l’altro in 1^ Serie. Specogna mi ha dato sempre molti stimoli e aveva perfettamente capito i miei pregi e difetti. Ricordo che i primi tempi mi mise sotto tantissimo però fu un periodo nel quale feci progressi rapidissimi anche perché penso che lui sia il migliore insegnante di Dama Internazionale che abbiamo avuto in Italia.

JT: Hai avuto altri maestri di dama internazionale oltre a Specogna?

Lorusso: Nel periodo successivo al mio passaggio a maestro frequentai assiduamente Elio Bruch per aiutarlo con la sua rubrica di Dama Internazionale su Damasport. Fu una esperienza molto costruttiva e, anche grazie ai lavori di traduzione di Elio, ebbi a disposizione un vasto bagaglio tecnico in lingua italiana! Elio mi diede anche molti consigli utili ed intuì che con il mio gioco potevo mettere in difficoltà alcuni tra i più forti giocatori italiani, in particolare si riferiva a Daniele Berté… una sorta di profezia! Dopo una pausa di quasi due anni sono ritornato a giocare e, per uno strano scherzo del destino, il mio sparring partner nell’anno del titolo italiano è stato Otello Affatati, proprio colui grazie al quale, indirettamente, mi sono appassionato al gioco!

JT: Chi è stato il tuo damista preferito a livello internazionale e chi tra i grandi giocatori del passato ti ha ispirato?

Lorusso: E’ difficile rispondere ad una domanda del genere anche se ho sempre avuto un debole per gli olandesi Harm Wiersma e Ton Sijbrands. Sono stati gli unici a reggere lo strapotere sovietico a livello mondiale. A me piacciono molto le sfide impossibili e loro due mi hanno sempre ispirato per lo spirito combattivo che hanno dimostrato nel tenere testa ai giocatori dell’est.

JT: Cosa suggeriresti a chi per curiosità volesse scoprire il fantastico mondo delle 100 caselle? La dama internazionale non è conosciuta bene nel nostro paese e cosa si dovrebbe fare per divulgare meglio questo interessantissimo gioco?

Lorusso: Ai curiosi suggerirei sempre di guardare le combinazioni spettacolari che possono verificarsi nella Dama Internazionale. Alcune di esse, secondo me, possono essere considerate tranquillamente una forma d’arte! Per quanto riguarda la divulgazione innanzitutto sarebbe meglio farla conoscere anche a quei damisti che praticano solo la Dama Italiana. E’ meglio prima partire dall’interno del mondo damistico per poi rivolgersi ad un pubblico “estraneo”. Poi credo che bisognerebbe fare come nei paesi dell’est dove a livello scolastico la dama come gli scacchi viene regolarmente inserita tra le materie di studio extradisciplinare. Se provi ad andare in una scuola russa lì tutti giocano i tornei di dama e scacchi, anche alle scuole superiori!

JT: Ad un principiante suggeriresti un libro di aperture oppure, prima i tiri classici, i finali teorici e poi le aperture?

Lorusso: La Dama Internazionale è un gioco dove tattica e strategia si compenetrano equamente. Tuttavia con una combinazione si può perdere quasi subito quindi la prima regola per chi si avvicina al gioco è quella di non subire tiri! Successivamente si può migliorare l’aspetto strategico del centropartita e, raggiunto un buon livello di gioco, studiare bene le aperture. Da non trascurare i finali, soprattutto quelli teorici di quattro contro due; alcuni di essi vanno conosciuti per poter vincere partite complicate ma anche per ottenere dei brillanti pareggi in caso di inferiorità. Anche nei finali però è molto importante capire che strategia e tattica vanno sempre a braccetto.

JT: Credi che internet stia aiutando i damisti a farsi conoscere e a sfatare i terribili pregiudizi sul gioco della dama (è un gioco per bambini, è facile etc..)

Lorusso: Sicuramente è necessario far capire che la dama, nella sua apparente semplicità, è un gioco tanto complesso come quello degli scacchi. Internet sicuramente sta dando molto risalto al gioco anche con la trasmissione in diretta degli incontri, accomunandoci ai cugini scacchisti. Tuttavia a livello di immagine sarebbe utile organizzare delle manifestazioni dove siano presenti sia la dama che gli scacchi.

JT: Dopo il successo nel Campionato italiano quali sono i tuoi obiettivi futuri?

Lorusso: Il mio obiettivo è quello di ottenere il titolo di Grande Maestro Nazionale ed ottenere un titolo di categoria internazionale come ad esempio quello di Maestro Federale.

JT: Ti ringrazio per la tua disponibilità e speriamo che tu possa raggiungere alti traguardi sia a livello nazionale che a livello internazionale.

Lorusso: Grazie a te, è stato un piacere.


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