La Russia domina i campionati europei a squadre. L'Italia è 8ª PDF Stampa E-mail
Scritto da Riccardo Agosti   
Giovedì 28 Settembre 2017 20:20

I campionati europei di Vilnius si sono svolti con una buona partecipazione da parte del blocco delle nazioni ex-sovietiche (Russia, Bielorussia, Lituania, Lettonia, Estonia ed Ucraina, quest'ultima presente solo con il team femminile) in aggiunta a Polonia, Israele ed Italia. Grande assente l'Olanda, uscita vincitrice dal torneo lo scorso anno, la quale probabilmente ha preferito riservare le forze dei propri giocatori per i vicini campionati del mondo individuali che stanno peer cominciare in Estonia proprio in questi giorni.


L'Italia si presenta con una squadra priva dei suoi elementi migliori, l'unico maestro è il sottoscritto, ormai storico rappresentante dell'ASD Dama Mori, e poi due candidati maestri, il giovane e promettente Davide Marchegiani dell'ASD Dama Latina, e l'esperto Francesco Militello del circolo damistico di Novara, tutti e tre con già qualche esperienza internazionale alle spalle, ma mai di primissimo piano come questa gara che ci apprestiamo ad iniziare, a confronto con alcuni dei migliori giocatori al mondo. Una sfida che, in poche parole, si prospetta sin dall'inizio proibitiva.


Nonostante le premesse abbiamo cercato di mettercela tutta sin dal primo turno con la Bielorussia, perso sì per 6 a 0 ma con la mia partita contro il GMI Nosevitch che termina dopo quasi 5 ore di gioco con un finale non proprio scontato.

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Ci avviciniamo al pareggio con Lituania 2 contro la quale perdiamo 4-2, poi 5-1 con Lituania 1 ed Israele. Subiamo altri 6-0 con Estonia, Lettonia e Polonia. Il risultato che più rimarrà nella storia lo scrive però il giovane Davide Marchegiani, il quale, dopo 6 sconfitte ottenute con giocatori esperti che non gli perdonano il minimo errore, contro il leggendario pluricampione mondiale Alexander Georgiev fa il capolavoro. La partita prosegue equilibrata sino al prefinale, momento in cui il russo arriva con grandissimo vantaggio di tempo rispetto all'italiano. E qui Georgiev probabilmente ha le prime avvisaglie che, dopo le 6 partite disputate e vinte contro fior di GMI ed MI, rischia seriamente di arrivare al pareggio. Trascorre oltre 20 minuti su di una mossa alla ricerca di una soluzione per sbrogliare la matassa di una partita classica con uno strano pezzo a lato ostaggio dell'avversario. Dopo tutto questo tempo il russo prosegue con una mossa lineare (evidentemente non ve ne erano di meglio). La partita prosegue con il tempo del giocatore di San Pietroburgo sempre più vicino ai pochi minuti che Marchegiani cerca di gestire al meglio per giocare senza errori il finale che spesso risulta il momento più delicato e decisivo. Entrambi i giocatori vanno a dama e, nonostante Georgiev abbia qualche vantaggio posizionale, la partita sembra pareggiabile dal giocatore di Latina (più tardi lo stesso Georgiev ammetterà che la partita era pari). Dev'essere proprio il fatto che il russo si trovi di fronte alla prospettiva di un risultato largamente inatteso - ha già dell'incredibile pensare ad un pareggio di un giovane con nemmeno 2 mila punti Volmac contro il 9 volte campione del mondo che sta nell'Olimpo di chi ha superato i 2.400 punti Volmac e da tempo conduce il ranking mondiale con una certa disinvoltura – che lo spinge a riflettere a lungo sulle mosse che conducono al finale di partita, tanto a lungo che Georgiev si dimentica dell'orologio, del tempo, del regolamento che impone di muovere prima che l'orologio mostri lo zero!

Davide Marchegiani, a 3 secondi dalla fine mentre il russo fissa la damiera, pronuncia la parola “time” indicando l'orologio con un grande gesto di fair play. Ma Georgiev è assorto a tal punto nel suo calcolo che non ha nemmeno la prontezza di reagire muovendo una qualche pedina e premendo il pulsante. Non gli resta che sorridere per la sua distrazione e consegnare la partita al giovane pontino, il quale quasi non crede a ciò che sta succedendo. Ma è tutto vero! Marchegiani 2 – Georgiev 0, risultato che ci mostra quanto valga la pena giocarsi sempre la partita anche quando l'esito potrebbe sembrare scontato. E ci ricorda che con volontà a determinazione a volte si può riuscire in grandi imprese. Come del resto successe a Moreno Manzana che solo un anno prima nella stessa competizione sonfisse Roel Boomstra con una combinazione incredibile (ricordiamo che Boomstra poco più tardi sarebbe diventato campione del mondo ed in quel momento risultava imbattuto da circa due anni e mezzo).

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Tornando al nostro campionato nonostante la vittoria di Marchegiani, l'incontro con la Russia termina 4-2. La Russia di Georgiev, Amrillaew e Shaibakov terminerà al 1° posto del campionato a tempo standard così come Georgiev risulterà il giocatore che ha totalizzato più punti (tutte vittorie, eccetto con Marchegiani...), 8ª la posizione finale dell'Italia che ripete una prestazione simile anche nel campionato “Rapid”.

Riusciamo ad ottenere una vittoria di squadra solo nel blitz contro la squadra dell'Israele, team preparato ma più “umano” rispetto al formidabile livello tecnico presente tra le altre naizoni. La vittoria è ottenuta anche grazie ad un po' di strategia. Rispetto all'ordine di gioco abituale secondo il punteggio elo decidiamo di invertire le damiere ponendo il sottoscritto ad affrontare Tombak, l'avversario sulla carta più abbordabile (con lui avevo già ottenuto due pareggi chiudendo in posizione vantaggiosa sia a tempo standard che nel rapid), piazzando Militello in 1ª damiera e Marchegiani in 2ª. Io così riesco a portare a casa la prima vittoria individuale e grazie ai due pareggi degli altri due azzurri che si difendono bene contro due avversari non facili, arriva la vittoria di squadra per 4-2. E non si creda che Israele fosse così debole, prova ne è il fatto che la partita successiva vince per 5-1 contro Lituania 2, che sì era una squadra meno forte di Lituania 1 , ma era composta da avversari ugualmente temibili che nel blitz all'Italia hanno rifilato un secco 6-0. Esito del blitz quindi 7° posto a pari punti con l'Israele, che si piazza sesta per il maggior quoziente, assente la squadra dell'Estonia ripartita anzitempo.

In conclusione possiamo dire del livello molto elevato presente ai campionati, in molte partite nella prima fase di gioco i nostri avversari pensavano anche meno della metà di quello di cui avevamo bisogno noi per impostare correttamente la partita. Questo faceva sì che noi arrivassimo già stanchi e con poco tempo per il centro partita ed il finale, momento in cui i nostri avversari erano bravi ad approfittare delle nostre anche piccole disattenzioni e potevano gestire con maggiore lucidità il finale che spesso si rivelava decisivo. Era evidente la maggiore padronanza tecnica di ogni partita da parte degli esteri. Nella maggior parte dei casi noi potevamo o tentare una strenua difesa oppure sperimentare varianti per noi poco conosciute nelle quali gli esteri il più delle volte avevano vita facile. Per fronteggiare questi avversari serve certamente maggiore studio teorico di quanto ne avessimo fatto noi, molta esperienza di gioco ad alto livello e tanto allenamento. Giocatori come noi hanno tanto da lavorare per poter competere, mentre certamente dispongono di qualche arma in più i migliori giocatori italiani, i quali l'anno prossimo ci auguriamo possano prendere il nostro posto per poter puntare più in alto. Viceversa noi cercheremo di far tesoro delle "lezioni" prese a Vilnius per migliorare e farci trovare pronti nel caso in cui l'Italia avesse ancora bisogno di noi.

Tutte le classifiche: http://europedraughts.org/blog/event/european-team-championship-2/

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Ultimo aggiornamento Giovedì 28 Settembre 2017 20:36
 

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